Jan Fabre torna a Venezia. E lo fa per stupire.
Dopo i workshop tenuti lo scorso marzo, il 1 giugno 2011, in concomitanza con l’apertura della Biennale, l’artista fiammingo presenterà cinque nuove sculture di grandi dimensioni presso la Scuola Nuova della Misericordia.
Tra le opere presentate, il pezzo forte è una personale rilettura della Pietà di Michelangelo. Fabre l’ha intitolata “Sogno compassionevole”. Cristo è raffigurato con il volto dell’artista e la Madonna ha quello di un teschio. Inoltre il Cristo è vestito in abito da sera e sembra avviato ad una rapida decomposizione, per via della presenza di insetti che indugiano sul suo corpo, mentre la mano destra è appoggiata ad un cervello.
Un’immagine forte, che farà discutere, ma che non vuole essere una mera provocazione. Spiega infatti lo scultore che l’intento è di rappresentare le sensazioni di una madre che vorrebbe sostituirsi al figlio morto.
La fruizione delle sculture avverrà attraverso un rituale particolare: gli spettatori si dovranno difatti togliere le scarpe e, muniti di un paio di pantofole, potranno salire sulla pedana dorata ed immergersi nella visione dell’opera.
Cannaregio, 3599